“ Il teatro è un sogno che si costruisce in due ore, e continua per tutta la vita…”
Salvatore Pagano, classe 1956, regista ed attore, debutta nel 1975 in Sicilia con la compagnia di filodrammatici I Quindici con repertorio prettamente classico, di autori come Pirandello, Sciascia, De Filippo.
Esordisce con la battuta “Il pranzo è servito...” coi Quindici proprio come accadde per volere del grande Eduardo per il figlio Luigi De Filippo.
Dopo una breve esperienza, inizia a sviluppare le prime sperimentazioni sul linguaggio del corpo con differenti livelli di integrazione e commistione con il teatro di parola.
Nel 1977 forma un suo gruppo, debuttando con “Poesia e movimento”, nel quale gli attori declamavano poesie di autori vari e un gruppo di mimi le rappresentavano visivamente dandone una particolare lettura scenica delle medesime.
Nel 1979 si trasferisce a Modena, ove inizia un nuovo percorso teatrale nel quale affina quelle tecniche espressive degli inizi (linguaggio del corpo, mimo) frequentando a Bologna la scuola di teatro “L’école des bouffons” diretta da Remigio Gomez, allievo di Jaques Lecoq, uno dei più grandi pedagoghi del teatro, padre di una interpretazione da attore totale dove la voce ed il corpo si fondono con lo spazio scenico per arrivare a quella massima tensione espressiva che ogni attore deve sviluppare in scena.
